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Il contratto a tutele crescenti – commento al D.LGS. 4 marzo 2015 n. 23

SOMMARIO: 1. Introduzione ed ambito di applicazione; 2. Residui casi di reintegrazione; 3. Indennizzo economico; 4.Vizi formali e procedurali; 5. Revoca del licenziamento; 6. Offerta di conciliazione; 7. Criteri di computo dell’anzianità di servizio; 8. Piccole imprese ed organizzazioni di tendenza; 9. Rito applicabile; 10. Considerazioni finali.
1. Introduzione ed ambito di applicazione.
Il 7 marzo 2015, a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.54 del 6-3-2015, è entrato in vigore il DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2015, n. 23 sul c.d. “contratto a tutele crescenti” (infra anche CTC), sulla scorta della legge delega n. 183/2014.
Il decreto in esame si applica a tutti i lavoratori (ad eccezione dei dirigenti) assunti successivamente all’entrata in vigore del decreto e disciplina “il regime di tutela nel caso di licenziamento illegittimo” (v. art. 1, comma 1).
Il decreto non introduce una nuova tipologia di contratto di lavoro, ma, più semplicemente, prevede, per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato che saranno attivati a partire dal 7 marzo 2015, una diversa disciplina dei licenziamenti (individuali e collettivi), con tutele meno intense che in passato.

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