Sommario:
1. Definizione ed individuazione della fenomenologia dello Straining – 2. Differenze con il Mobbing – 3. La fattispecie concreta – 4. L’elaborazione giurisprudenziale – 5. Elementi comprovanti lo Straining – 6. Danni e loro risarcimento – 6.1 Danno alla professionalità; onere della prova e liquidazione – 6.2 Danno non patrimoniale; onere della prova e liquidazione – 7 Parametri del Prof. Ege per riconoscere lo Straining
1. Definizione ed individuazione della fenomenologia dello Straining
Lo Straining – dal verbo inglese “to strain”, letteralmente “tendere”, “mettere sotto pressione”, “stringere” – è un fenomeno dalla valenza psicologica e giuridica derivante da un conflitto organizzativo lavorativo. L’individuazione di tale fenomenologia è da attribuire al Professor Harald Ege, Psicologo specializzato in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, il quale, già teorizzatore del fenomeno del Mobbing, è pervenuto “all’idea di identificare dal punto di vista della Psicologia del Lavoro quei conflitti organizzativi non rientranti nel Mobbing ma comunque comprendenti situazioni lavorative stressanti, ingiuste e lesive, quali per esempio la dequalificazione o isolamento professionale, con il termine originale ed esclusivo di Straining”. In particolare, lo Straining, attuato mediante le tipizzazioni giuslavoritstiche legate al potere direttivo del datore di lavoro, è intenzionalmente volto ad un soggetto “vittima” o ad un gruppo di esse per provocarne un peggioramento permanente della condizione lavorativa.